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“Tanto tu ci metti cinque minuti”

Sottovalutare i lavori informatici e, più in generale, i lavori fatti al computer un po’ più moderni della contabilità, è lo sport nazionale da non so quanto tempo.

L’altro è credere che “saper usare il computer”, significhi automaticamente poter aggiustare qualsiasi cosa di elettronico, una specie di McGyver potenziato.

Questo dualismo è già di per sé illogico, ma i nostri compaesani non se ne curano e ci credono fermamente.

Qualche anno fa un curioso personaggio mi telefonò dopo aver visto una mia trasmissione televisiva, in cui parlavo di intelligenza artificiale: voleva sapere se potevo aggiustargli i pannelli solari.

Il fenomeno è inevitabile, ma occorre porvi freno con la nostra comunicazione: ancora Personal Branding, in un certo senso.

Ecco alcuni punti da seguire:

  • Comunicare chiaramente che sei un professionista: le tue consulenze si pagano e quello che fai è molto complesso e non possono farlo tutti, tantomeno in cinque minuti.
  • Quando ti chiedono cose ai margini o estranee al tuo lavoro, declina gentilmente e spiega che non è il tuo ambito professionale: “mi dispiace per il tuo telefono, ma devi rivolgerti all’assistenza tecnica, è il loro mestiere”.
  • Rifiuta qualsiasi cosa non sia contrattualizzata (anche la stretta di mano va bene, per persone fidate) e in cui tariffa ed orario sia chiara ad entrambe le parti.
  • Comunica, se possibile spesso, cosa fai nella tua attività professionale, nel modo più semplice possibile, evitando termini troppo generici o faciloni. “Lavoro al computer” non va bene. “Sono un ricercatore nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale” va meglio.
  • Rifiuta categoricamente le richieste estemporanee: “non mi funziona il telefono, me lo guardi?” Rispondi che ti dispiace, ma che i telefoni non sono il tuo settore e sai a malapena usare il tuo.
  • Alla fatidica frase “tanto tu ci metti cinque minuti” rispondi con fermezza che non è così e chiedi al tuo interlocutore un lavoro complesso che lo riguarda dicendogli che non lo pagherai e che tanto lui ci mette cinque minuti.

Questa parte della comunicazione può essere un po’ antipatica e quindi tenderete ad evitarla, finendo in un sacco di guai che portano via il vostro tempo. Inoltre qualsiasi dispositivo toccherete sarà da quel momento un: “non funziona bene: non è che hai fatto qualcosa tu?”

Non abbiate quindi alcuna remora ad essere fermi e rifiutare simili richieste.

Avrete più tempo per voi e la vostra famiglia.

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