C’è un cliente a cui non possiamo rinunciare; un investitore vuole vedere tutto subito; questa idea la dobbiamo usare immediatamente; non possiamo perdere questa occasione; ho già venduto le prossime dieci funzionalità della roadmap; potrebbe venire fuori un competitor nuovo, sbrighiamoci!
Quante volte in azienda ho sentito queste frasi, quante volte le abbiamo sentite tutti noi?
Io non sono contrario a correre occasionalmente: ma perfino gli atleti hanno il recupero.
Ogni volta che facciamo i cento metri in azienda va poi presa una “pausa” dalla concitazione.
Correndo si creano di sicuro dei debiti tecnici: che vanno gestiti e risolti in tempo.
Alla fine della corsa, raccolta la medaglia, sembra di avere vinto qualcosa, ma la realtà è che abbiamo solo vinto altri cento metri, in un percorso di milioni di chilometri.
Oltretutto correre dà soddisfazione, momentanea, a tutto il team solo se si vince, se si fallisce tutto diventa molto difficile da gestire.
Correre è anche un bel test, per vedere come il team si comporta sotto pressione: ma i test si possono fare sporadicamente, correre sempre è un sicuro fallimento.
Durante la gara nessuno deve essere interrotto: avete mai visto un allenatore parlare con il centometrista dicendogli che deve andare a ritirare le divise in lavanderia?
Se si corre, i processi aziendali devono essere snelli e concentrati su pochi mezzi. Non si manda una cosa via mail, una su whatsapp e un fax a chi sta lavorando, se gli si deve comunicare qualcosa occorre usare l’unico strumento che si è deciso per il team. Che sia Slack o Discord o quello che preferite.
Le corse vanno ricompensate, nessuno corre per niente, ci vuole gloria ed un premio.
Spetta a chi dirige non farsi prendere dall’ansia e dalla fretta, non fare promesse eccessive che poi il team deve mantenere, domandarsi se un’urgenza è reale, discutere col team prima ogni urgenza.
Se si è corso troppo servono forze nuove: se le risorse non sono sufficienti e c’è bisogno di correre è segno che manca qualcuno nella staffetta del team.
Voi quanto correte? E ne vale la pena?