Sono nato in Sardegna: il mare è sempre stato una costante nella mia vita.
Ora vivo in Sicilia: inutile dire che il mare è sempre presente, anche se qui accompagnato dall’Etna.
Spesso vengo preso dall’inquietudine. Non ho raggiunto i miei obiettivi, non ho fatto abbastanza, anche se le mie board sono sempre tutte verdi e ogni task ha un check di spunta.
Il fatto è che vorrei che il mondo avesse la velocità dei miei pensieri. Purtroppo non è così: avrei voluto il metaverso quanto ero adolescente e giocavo a Eidolon della LucasFilm Games.
Purtroppo non c’era internet, le reti locali viaggiavano su doppino telefonico e costavano tantissimo.
Oggi metaversi ce ne sono vari, tutti deludenti e simili a Second Life: possiamo fare di meglio.
Ho scritto varie cose sull’argomento: Metaverso in realtà aumentata, Sogni e metaverso, Il metafediverso, Un metaverso libero e distribuito e altri.
In vari discorsi mi sono sempre più convinto che il metaverso per adesso, è meglio che sia in Realtà Aumentata.
La realtà virtuale manca di troppi sensi per essere immersiva abbastanza.
Vorrei i cinque sensi, le interfacce neurali, i robot positronici: vorrei andare su Marte col teletrasporto.
Non vedrò nulla di queste cose nei prossimi decenni di vita.
È questo che mi inquieta. Non c’è tempo abbastanza. Voglio meraviglie subito.
E quando questa inquietudine mi opprime e mi travalica, non resta che andare al mare: ed è subito serenità.
One thought on “Il mare”