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South Working

Quando il lavoro si fa pesante, spesso sento dire a qualcuno che: “presto accumulerò abbastanza denaro e mi aprirò un chirinquito a meta turistica paradisiaca a caso

Quel momento per me è arrivato anni fa: non ho avuto bisogno di aprire un chiosco di bibite, ho continuato a svolgere il mio lavoro come prima, ho solo cambiato luogo, e vita.

Oggi, in pandemia, si fa un gran parlare di Smart Working, termine che non mi è mai piaciuto, preferisco chiamarlo diversamente, con termini più specifici a seconda del caso, alcuni hanno iniziato a parlare di South Working, la definizione è semplice, vado a lavorare in un paese in cui la vita costa meno, probabilmente nel sud italia, mi godo le bellezze naturalistiche, il mio lavoro si virtualizza, il lavoro resta a Milano, io no.

La libertà che ci dà l’informatica, sopratutto nel mio mestiere, è infinita in tal senso.

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Leadership liquida

In team, ma perfino nell’intera azienda, spesso il leader è una persona preposta ad esserlo.

Uno assunto per fare il leader, oppure uno che ha la proprietà e quindi fa il leader, quello che una volta si chiamava padrone per intenderci.

Personalmente, pur avendo sempre gestito dei team di sviluppo, ed avendo una discreta esperienza, considerato che lo faccio da una vita intera, ho sempre contestato la mia figura come quella del leader.

Il leader è raffigurato sempre come uno che tira il carro davanti agli altri, che ispira tutti, che dà la direzione. Una visione quantomeno reazionaria del mondo del lavoro.

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