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La metafora del percorso

Quando si parla di personalità nei processi di lavoro, si distinguono spesso due categorie:

Gli starter che cominciano nuovi task con entusiasmo, ma poi faticano a concluderli.

La loro controparte, i finisher che amano completare i task ma sono restii a iniziarne di nuovi.

Io appartengo alla prima categoria, ma ho combattuto questa mia inclinazione a lasciare i task sospesi, con un gioco che chiamerò “la metafora del percorso”.

Quando andate verso una destinazione, che sia in vacanza al mare, a far la spesa, in ufficio, non vi domandate mai se completerete quell’attività: nei posti ci si va e basta.

Da questa semplice considerazione nasce un’idea di processo per il lavoro.

Niente check-list, crea delle mappe

Fai della tua giornata un percorso per i tuoi task.
Una noiosa giornata di lavoro può diventare un viaggio avvincente.

I più fantasiosi useranno una mappa fantasy, o un mappamondo, i meno, semplicemente un percorso di task collegati su un foglio di carta.

I task non sono più raffigurati come “la noiosa lista delle cose da fare”. Sono delle mete da raggiungere, e fa parte del gioco aggiungere premi al percorso: roba di poco conto, un caffè, un cioccolatino, lo spritz se si finisce in tempo per l’ora dell’aperitivo.

Provate questo processo: che siate starter o finisher ne potrete trarre grande giovamento. Si tratta come sempre, di esplorare il mondo nelle sue sfumature, con la curiosità di un bambino. Abbiate cura della vostra curiosità in ogni momento e raccoglierete buoni frutti.

Il lavoro alla fine, è soltanto un viaggio tra le cose da fare nella nostra mente.

Se sperimentate questo processo, fatemi sapere come va.

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