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Il metafediverso

Oggi si parla tanto di metaverso e tanto di fediverso: si tiene a dire che il metaverso prossimo venturo dovrà essere decentralizzato e si immaginano soluzioni innovative per ottenere il tutto.

Contemporaneamente ritornano agli onori della cronaca i social decentralizzati, che esistono da anni, raccolti insieme nel fediverso reso possibile dal protocollo ActivityPub.

Ieri in un articolo del blog del caro Flavio Albano, anche lui prospettava la logica possibilità di usare il fediverso come protocollo per il metaverso: Metaverso e fediverso

Come sapete sto sperimentando due istanze social nel fediverso: misskey.social e orwell.fun, basate su software differenti.

Il mio interesse personale va oltre al semplice fediverso, che già rappresenta una rivoluzione rispetto ad un Twitter in mano a Elon Musk e ad un Facebook che Cade a pezzi ma non è il futuro: può essere un presente migliore.

Se metaverso deve essere, va bene: ma non con meta, deve essere un metaverso libero e distribuito.

Se metaverso deve essere, deve partire da tecnologie che hanno tutti: deve funzionare su web e sui telefoni e poi anche sugli occhiali VR. Non soltanto su quelli.

Quindi ben venga prima possibile un metafediverso, utilizzare tecnologie esistenti sveltirà i processi e consentirà una pubblicizzazione più rapida dei piccoli metaversi indipendenti che si collegheranno alla rete.

Occorre però sviluppare dei server e dei client come già succede con il fediverso di Mastodon, Misskey, Pleroma etc.

Occorre prendere in mano il futuro ed impedire che diventi il giardino privato dei soliti noti.

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